Matematico e storico della matematica italiano. Si laureò a Pisa nel 1823
dove rimase come professore di Fisica. Espulso dall'Italia per ragioni
politiche, riparò nel 1831 in Francia dove per qualche anno fu professore
alla Sorbona e al Collegio di Francia. Accusato di appropriazione indebita di
libri e manoscritti rari appartenuti a pubbliche biblioteche, si rifugiò
a Londra, ma fu egualmente condannato in contumacia a dieci anni di reclusione.
Si occupò di teoria dei numeri e di teoria delle equazioni differenziali.
L. è però noto soprattutto come storico della matematica.
La sua
Storia delle scienze matematiche in Italia (1838-1841), per la
ricchezza di fonti d'informazione e per la precisione delle notizie riportate,
costituisce uno dei migliori testi in materia (Firenze 1803 - Fiesole, Firenze
1869).